Maturitàà

Pubblicato il 25 luglio 2025 alle ore 18:07

Evviva! Anche io ho superato questo grande ostacolo e grande paura di ogni liceale: l’esame di Maturità!

Quei tre giorni di tanta ansia, quelle notti insonni e le sere passate a ripassare ogni argomento del programma nel terrore e nell’agonia come se la fine del mondo fosse vicina.

Devo essere sincera però, a me è sempre piaciuto tanto studiare e per questo non mi è QUASI (perché sono umana anche io) mai pesata l’idea di andare a scuola e sedermi tra i banchi a seguire le lezioni. Vivendo in un piccolo paesino, l’idea di essere “la ragazza grande e responsabile” che studia lontano da casa mi elettrizzava. Una città completamente sconosciuta alla me quindicenne, piena di ragazzi mai visti prima: sembrava l’inizio di un’avventura. Ho sempre fantasticato sull’idea che avrei conosciuto quella città meglio dei miei genitori e meglio di chiunque altro, che avrei conosciuto tutti in ogni angolo nascosto di tutta la bergamasca; cercando di dimenticare la fatica che ero fin da subito consapevole di stare per affrontare.

Perché si, per quanto io ami andare a scuola e prepararmi per le interrogazioni, non vuol dire che per me studiare sia semplice o che addirittura sia per me qualcosa di facile e leggero. Ho sempre invidiato in questi cinque anni “i primi della classe”, quelle persone che i professori prendono sempre come punto di riferimento durante le lezioni. Volevo tanto essere come loro e per questo mi sono sempre chiesta quale fosse il loro metodo di studio e come fosse possibile che “loro fanno sembrare lo studio così facile mentre io faccio così tanta fatica.”, allora ho deciso di chiedere ai miei compagni e di informarmi meglio, provando vari metodi di studio per le diverse materie fino a quando nel tempo non ne ho trovato uno che mi facesse sentire a mio agio e che mi permettesse di prendere i voti che speravo.

Sono infatti fiera di me quando dico che la scuola superiore, il mio caro Vittorio Emanuele II, mi ha aiutata a crescere e a maturare, e mi ha permesso di passare a essere una studentessa da 5.8 di media finale con tre debiti a settembre a diventare una studentessa da 7.0 di media finale e promossa senza debiti e senza aiuti da parte della commissione insegnanti.

IMPORTANTE!! Per chiunque dovesse iniziare o si trovasse ancora al liceo voglio dire una cosa: i risultati di chi va meglio di te non devono essere il TUO standard, perché i punti di partenza sono differenti. Per questo motivo è normale che il tuo miglior successo potrebbe essere il “discreto” di qualcun altro. E non c’è nulla di male in questo. Semplicemente ognuno di noi segue un percorso diverso e unico, che ci mette di fronte a difficoltà differenti in peso e in quantità. In questi anni ho visto quanto lo studio possa diventare un peso enorme per alcuni, come per quegli studenti che a causa di un’insufficienza o un voto sotto alle aspettative decidono di togliersi la vita perché si considerano un fallimento tale da non meritare nemmeno la vita e mi spezza il cuore ogni volta pensare e ricordare quanto dei numeri possano determinare la vita dentro e fuori dall’ambiente scolastico. Penso che la scuola debba impegnarsi di più a rendere chiaro il messaggio che sto cercando di dare in questo paragrafo. Quello che non voglio che venga dimenticato è che non bisogna mai paragonare i propri risultati a quelli degli altri, ma bisogna paragonare i propri risultati di oggi con quelli di ieri, cercando di essere ogni giorno migliori del giorno prima.

 

Ma come ho vissuto io quelle ultime 3 settimane?

Premetto che non considero il mio metodo come perfetto e indiscutibile; ritengo che ogni metodo di studio sia valido a modo suo, che non esiste un metodo giusto e uno sbagliato. Finché funziona e ci permette di arrivare al risultato che speriamo, allora ogni metodo è quello giusto

L’unica cosa certa di quando si affronta la maturità è che non c’è più tempo per mettersi a studiare seriamente dei nuovi argomenti ma c’è da star tranquilli siccome, se si ha studiato con attenzione durante l’anno, non ci saranno buchi nel programma e si avrà già per lo meno una visione a grandi linee di tutti i programmi da portare alle prove. Per questo prepararsi per la maturità non è davvero così difficile come si dice!!

Per essere sincera una volta ancora con chi legge vi posso assicurare che sono una di quelle persone che riesce a creare dei programmi lineari e super realizzabili con poco sforzo ma appena arriva il momento non riesce mai a seguirli e portare a termine in tempo gli obiettivi che si è prefissata.

Il mio programma ideale infatti prevedeva di ripassare una materia alla volta, dedicandogli 3 giorni ciascuna così da ripassare tutto prima della prima prova scritta (nel mio caso italiano, il 18 giugno 2025). L’ordine delle materie è puramente soggettivo, il consiglio è di ripassare prima le materie che ricordo meglio, così da rifocalizzare ogni argomento e tenere per ultime le materie che so che potrebbero contenere degli ottimi collegamenti o argomentazioni per il mio tema.

Il programma che ho realmente seguito consiste invece in ripassare tutto il programma di italiano 3 giorni prima della prova, facendomi una mappa sintetica con pennarelli diversi per argomento (poi ne ho creato uno per ogni materia) arricchito a penna con le parole chiave che mi avrebbero permesso di ripassare nella maniera più diretta e sintetica possibile, ma toccando ogni aspetto. Per preparare la seconda prova (nel mio caso economia aziendale, 19 giugno 2025) mi sono presa il pomeriggio prima dell’esame per ripassare schemi e formule utili rivedendo gli esercizi fatti in classe, dato che più di così non era possibile fare.

Sembra un piano assolutamente fallimentare ma ehi! Alla fine ho preso rispettivamente 14/20 e 12/20 agli scritti! Sono entrata all’orale con 59 crediti!

Il vero piano fallimentare è stato il mio orale, che invece di essere preparato in 2 settimane (ero l’ultima della scuola il 4 luglio 2025) è stato preparato in fretta e furia cinque giorni prima dell’esame! Probabilmente è stata la scelta più stupida che potessi fare ma del resto non si può biasimare nessuno studente che in piena estate deve trovare la forza di volontà di sedersi e mettere la testa sui libri, o sbaglio?

E con il mio rispettoso 68 in tasca, finalmente libera, ecco delle foto in cui ero carina e felice di essermi lasciata tutto alle spalle. Leggera come mai prima d’ora.


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